Un piccolo passo per l’umanità ma un enorme passo per The LEGO Group. Gli scienziati dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno fatto ricorso alla loro passione per i mattoncini LEGO per progettare rampe di lancio e rifugi per gli astronauti in visita sulla Luna, nell’ambito del programma Artemis. Per verificare se i materiali spaziali potessero essere utilizzati per creare strutture adatte ad accogliere gli astronauti nello spazio, il team ha stampato in 3D dei mattoncini simili a quelli LEGO usando polvere di meteorite.
I mattoncini spaziali dell’ESA che ne sono scaturiti saranno esposti in alcuni LEGO Store di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Francia, Danimarca, Spagna e Australia, oltre che nella LEGO House di Billund, in Danimarca, per ispirare i costruttori di domani su come i mattoncini LEGO possano aiutare a risolvere problemi anche nello spazio dal 24 giugno al 20 settembre 2024.
LEGO nello spazio
Le strutture vere e proprie saranno costruite sulla Luna, utilizzando i materiali che vi si trovano, ma prima dovevano capire se un materiale spaziale poteva essere trasformato in blocchi da costruzione e dovevano farlo su scala ridotta. Il materiale spaziale sulla Luna è il regolite, ma sulla Terra è disponibile solo un campione molto piccolo, raccolto dalla missione Apollo. Il team si è quindi rivolto a un altro materiale spaziale molto simile, i meteoriti, che ha sminuzzato in polvere e mescolato con una piccola quantità di polilattide e di simulante del regolite e che ha utilizzato per stampare in 3D dei mattoncini simili a quelli LEGO, realizzando gli ESA Space Bricks.
Il meteorite utilizzato ha un’età di circa 4,5 miliardi di anni, è stato scoperto originariamente nell’Africa nord-occidentale nel 2000 ed è tecnicamente classificato come L3-6. Si tratta di una pietra brecciata che ha un’età compresa tra i 5 e i 6 anni. Si tratta di una pietra brecciata con molti elementi diversi incorporati al suo interno, come grandi grani di metallo, inclusioni, condrule e altri elementi di meteoriti di pietra.
Parlando del progetto, il responsabile scientifico dell’ESA, Aidan Cowley, ha dichiarato: “I nostri team lavorano per il futuro dei viaggi nello spazio e traggono ispirazione non solo da ciò che si trova sopra di noi, ma anche da ciò che possiamo trovare sulla Terra. Nessuno ha mai costruito una struttura sulla Luna, quindi dobbiamo pensare non solo a come costruirla, ma anche a come costruirla, visto che non possiamo portare con noi alcun materiale. Io e il mio team amiamo le costruzioni creative e abbiamo avuto l’idea di esplorare se la polvere spaziale potesse essere trasformata in un mattoncino simile a un mattoncino LEGO, in modo da poter testare diverse tecniche di costruzione. Il risultato è sorprendente e, anche se i mattoncini possono sembrare un po’ più ruvidi del solito, la potenza della frizione funziona ancora, permettendoci di giocare e testare i nostri progetti“.
Daniel Meehan, Creative Lead di The LEGO Group, nota l’impatto reale che i mattoncini LEGO possono avere al di fuori del gioco creativo e dice: “Abbiamo recentemente scoperto che lo spazio rimane un’area di grande curiosità, con l’87% dei ragazzi della Gen Alpha interessati a scoprire nuovi pianeti, stelle e galassie. Il fatto che il team dell’ESA utilizzi il LEGO System-in-Play per far progredire i viaggi nello spazio dimostra che il cielo è davvero il limite quando si tratta di costruire con i mattoncini LEGO e speriamo che questo incoraggi i bambini a provare a costruire i loro rifugi spaziali!“.
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