Lego interviene su «Il Sole 24 Ore» per sottolineare la sicurezza del proprio marchio. Con un fatturato di oltre un miliardo di euro e 19 miliardi di mattoncini prodotti ogni anno, Lego aderisce al Global Compact (iniziativa delle Nazioni Unite in difesa dei valori universali) e dal 2004 pubblica il Bilancio di sostenibilità. Nel 2007, inoltre, Lego ha siglato il patto di Caring for Climate e si è impegnata a ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica entro il 2010, quando Copenaghen ospiterà la Conferenza Globale sul clima. La multinazionale è anche impegnata nella modifica degli imballaggi e della rete distribuitiva e utilizza, dove disponibile, energia prodotta da fonti rinnovabili. «Dal 1997 abbiamo adottato un Codice di condotta – spiega Christian Iversen, executive vice president, corporate center di Lego Group – e ottenuto le certificazioni che valutano la sicurezza e qualità oltre agli standard etici della filiera produttiva. Ma i valori sono gli stessi fissati nel 1932». E’ in quell’anno, infatti, che inizia la storia di Lego e i mattoncini sono rimasti perfettamente identici e compatibili nel tempo. «Quali sono per noi le priorità? – continua – La sicurezza dei giocattoli. Dedichiamo ogni sforzo possibile, ben oltre le norme internazionali, a questo aspetto: i bambini non debbono correre alcun rischio, la loro salute deve essere garantita prima di ogni altra cosa».
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