L’evoluzione del mercato non si ferma qui

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Il mercato del Giocattolo, anche in un periodo complesso e sfidante come il 2021, secondo i dati rilasciati da NPD Group, si è lasciato alle spalle lo scorso anno con una crescita a valore pari al +9,3%, rispetto allo stesso periodo del 2020. Anche a livello di macrocategorie di prodotto, Games&Puzzle, Building Set e Infant, Toddler e Preschool Toys chiudono l’anno con un incremento rispettivamente del 14%, 12% e 9%. Se da una parte questi dati sono stati positivi, dall’altra l’aumento dei costi della logistica e dei trasporti hanno certamente impattato sullo scorso anno, in particolare anche sul ritardo nelle consegne nel periodo a ridosso delle festività. E questa è una criticità con cui la filiera del Toy dovrà confrontarsi anche nel 2022. Così come con la quarta ondata di Covid-19 che ha impattato nel primo mese dell’anno sull’attività dei punti vendita, che hanno visto una diminuzione del traffico in negozio. Industria e Normal Trade, però, ancora una volta hanno dimostrato la propria resilienza: la prima non fermandosi e proseguendo con i lanci e le campagne di marketing e comunicazione per tutto il primo semestre del 2022, il canale specializzato mettendo in atto strategie per invogliare il consumatore all’acquisto. L’evoluzione del mercato, però, non si ferma qui. Dopo due anni di pandemia le cose stanno cambiando e il Giocattolo sta subendo un’accelerazione che sta portando e porterà a importanti evoluzioni. Come sottolinea, infatti, Dino Canuti, General Manager Italia e Grecia di Spin Master nell’intervista di copertina: “Il retail sta affrontando ora una modernizzazione che in altri Paesi è avvenuta anni addietro e l’industria globale sta completando il suo ingresso diretto nel nostro Paese dopo che Spin Master ha riaperto 10 anni fa una strada che sembrava impercorribile. L’avvento di diversi player online, la situazione pandemica, la nascita e la crescita di diverse catene indipendenti di operatori al dettaglio sta creando una situazione competitiva interessante. E sappiamo quanto la competizione sia positiva per la qualità dell’offerta. Allo stesso modo, l’apertura in Italia di filiali di multinazionali può portare una situazione di maggiore competizione e minore concentrazione, e questo di nuovo è solitamente molto positivo. Quindi, più che sfide, vedo tante opportunità, sia per il retail, sia per l’industria”.

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