Di recente il governo cinese ha proposto l’attiva promozione dello sviluppo dell’animazione. Secondo un’indagine dell’emittente italiana Radio Cina Internazionale, l’obiettivo di Pechino per i prossimi 5 o 10 anni è portare il settore all’1% del Pil cinese con 200-300 miliardi di RMB. Secondo gli esperti, l’animazione cinese entrerà gradualmente in una fase d’oro di sviluppo includendo la produzione e la gestione di prodotti derivati come libri, giornali, film, programmi tv, prodotti audio-visivi e rappresentazioni da palcoscenico legati all’animazione, nonché abbigliamento, giocattoli e videogiochi relativi ai cartoni animati. Nel 2005 la produzione di cartoni animati cinesi è stata quasi equivalente a quella complessiva dei 10 anni precedenti, e nella prima metà del 2006 ha visto un aumento di circa il 70% rispetto allo stesso periodo del 2005. La produzione e la gestione dei prodotti derivati dell’animazione hanno inoltre conosciuto un costante sviluppo e il loro valore ha visto un evidente aumento. Uno dei fenomeni licensing esplosi di recente in Cina è legato al cartoon “3 mila domande al biricchino gatto blu”, con gadget che spaziano in più di dieci settori come gli articoli di cartoleria, i libri, la musica, i giocattoli, l’abbigliamento da bambino e le calzature, che hanno invaso con successo il mercato internazionale. I suoi diritti d’autore, infatti, sono stati venduti in più di 10 paesi e regioni come Hong Kong, Taiwan, USA e Corea del Sud. Il successo del gatto blu è dovuto in grande parte alle politiche a sostegno dello sviluppo dell’animazione del governo cinese. Secondo statistiche incomplete, attualmente più di 20 province e città cinesi sostengono ampiamente l’animazione come nuovo settore emergente; varie città come Pechino, Shanghai, Suzhou, Guangzhou, Shenzhen e Dalian hanno applicato una dopo l’altra politiche preferenziali e fornito al settore dell’animazione il medesimo trattamento favorito riservato ai circuiti elettronici integrati ed ai software, costruendo anche le basi produttive. Inoltre, più di 200 università cinesi hanno fondato la specializzazione in animazione, e si sono diffusi festival, mostre, forum e corsi di addestramento. Il personale laureato in tali facoltà è principalmente di alto livello, l’obiettivo è ora formare anche alcuni addetti del settore di medio e basso livello per razionalizzare al meglio la struttura delle risorse umane del mercato dell’animazione. Nel contempo, le imprese che producono i gadget legati ai cartoon, come giocattoli, abbigliamento e articoli di cancelleria, intendono entrare nel settore dell’animazione con l’obiettivo di creare nuove sinergie commerciali.
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