A Canneto sull’Oglio, storica regione del Giocattolo italiano, è rimasto solo il Museo con la “Raccolta del giocattolo”, che testimonia un passato glorioso, che per un secolo ha incoronato la provincia di Mantova come uno dei poli industriali più avanzati del settore. Furga, Fiba, Zanini&Zimbelli, Aga, Giulio Lorenzini erano solo alcuni dei marchi che producevano bambole e giochi in legno, radunate in 5 Km di strada che collegavano Canneto ad Acquanegra sul Chiese. Il periodo di massimo splendore sono stati gli anni Cinquanta e Sessanta. Le aziende erano una ventina e occupavano più di 3.000 persone (10% della produzione italiana). Oggi il distretto industriale del giocattolo è in pieno declino e delle ultime due aziende una ha appena alzato bandiera bianca. Faiplast ha convertito la fabbricazione di giochi tradizionali in giochi sportivi, attrezzature per campi sportivi. «Abbiamo resistito grazie all’intuizione di cambiare la nostra produzione – ha affermato Lorenzo Barisani, titolare – ma è sempre più difficile. Negli ultimi anni abbiamo registrato 4-5 milioni di fatturato, ma quest’anno è un vero disastro». Altro capitolo della disfatta, è stato il fallimento di Viviverde due settimane fa, che sarà ora rilevata da C&A, società neocostituitasi che affitterà locali e macchinari e impiegherà a tempo determinato un’ottantina dei 140 dipendenti in cassa integrazione straordinaria. Fonte: Il Sole 24 Ore
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