“Non si tratta di vendere giocattoli”, i boss di Mattel parlano del film Barbie

Robbie Brenner, Executive Producer di Mattel Films, e Ynon Kreiz, Chairman and Chief Executive Officer di Mattel, hanno raccontato la genesi di quello che si prospetta sarà un successo planetario senza precedenti
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Il fatto che il film di Barbie sia già un fenomeno che farà un successo straordinario al botteghino è già chiaro dagli incassi del primo giorno in Italia. Uscito il 20 luglio, in anticipo rispetto al resto del mondo dove è in sala dal 21 luglio, il film diretto da Greta Gerwig e interpretato da Margot Robbie e Ryan Gosling ha infatti raccolto 2,1 milioni di euro solo nel suo primo giorno di programmazione. Il film ha così conquistato anche il record di miglior giorno di esordio del 2023 in Italia, battendo ampiamente quello di Super Mario Bros. che, al suo debutto lo scorso aprile, aveva raccolto 1,2 milioni di euro. Non solo, Barbie ha fatto meglio anche di  Avatar: La via dell’acqua che, lo scorso dicembre, aveva incassato al suo primo giorno 1,4 milioni.

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A parlare della genesi del film e del suo profondo significato, e non solo riguardo alla tematica del femminismo affrontata nella storia, sono Robbie Brenner, Executive Producer di Mattel Films, e Ynon Kreiz, Chairman and Chief Executive Officer di Mattel, intervistati da Variety in occasione dell’uscita del film negli Usa, che hanno svelato di essersi impegnati a non interferire con il lavoro della regista. “Non si tratta di supervisione. Non si tratta di controllo. Si tratta di fiducia e di come lavoriamo con i creatori“, afferma Kreiz a Variety. “Il rischio era che le persone al di fuori della Mattel pensassero che volevamo fare film per vendere più giocattoli“, aggiunge, ripensando alla sua prima conversazione con Robbie. “E io sono stato molto chiaro: non si tratta di vendere giocattoli. Si tratta di creare contenuti di qualità, di creare un’esperienza con un impatto sociale che la gente vorrebbe guardare. Abbiamo venduto giocattoli prima di fare film, quindi non dipendiamo da questo“.

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Barbie d’altronde non è solo una doll, è un’icona. È la bambola più venduta al mondo. (L’anno scorso, ha generato circa un terzo dei 5,2 miliardi di dollari di fatturato annuo della Mattel). E per promuovere il film è stata messa in atto una campagna marketing di altissimo livello che non ha fatto altro che accrescere l’hype sulla pellicola in particolare ma soprattutto su Barbie in generale. #Barbiecore, il termine che indica la moda rosa ispirata a Barbie, ha più di 500 milioni di visualizzazioni su TikTok. Autobus dipinti di rosa sono parcheggiati in punti strategici di città in giro per il mondo come Los Angeles, Londra e Milano. E, nonostante il film non sia stato fatto per “vendere le bambole”, la campagna promozionale e licensing legata ai prodotti Barbie è colossale. Mattel ha lanciato una linea di bambole ad hoc per il film ispirate ai personaggi di Margot Robbie, Ryan Gosling, Issa Rae, America Ferrera e Simu Liu con quella di Robbie è diventata immediatamente la bambola più venduta su Amazon. La speranza infatti è che, con la nascita della divisione cinematografica, i prodotti e i film della Mattel si amplifichino a vicenda, facendo schizzare alle stelle l’intero business. È un modello collaudato: Hasbro ha dato il via al trend dei blockbuster nel 2007, quando ha trasformato i suoi giocattoli Transformers in un franchise cinematografico multimiliardario con la Paramount. E The Lego Movie della Warner Bros. del 2014 ha guadagnato più di 450 milioni di dollari e ha generato due sequel.

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Il successo del film di Barbie, pellicola costata 100 milioni di dollari, potrebbe infatti permettere a Mattel di posare la pietra miliare che le permetterà di costruirsi un posto nell’industria dell’intrattenimento, rivoluzionando addirittura il modello commerciale dell’azienda, attingendo a categorie di contenuti che, in alcuni casi, secondo Kreiz, sono più grandi dell’industria dei giocattoli. Mattel ad oggi ha già decine di film in lavorazione: 14 progetti sono in fase di sviluppo o pre-produzione con grandi nomi come J.J. Abrams (Hot Wheels), Lena Dunham (Polly Pocket), Vin Diesel (Rock ‘Em Sock ‘Em Robots) e Tom Hanks (Major Matt Mason) – ma Brenner e Kreiz non sono sicuri di quale sarà la prossima produzione. Questa settimana Variety ha riportato che Mattel sta cercando un nuovo acquirente per “Masters of the Universe”, dopo che Netflix ha abbandonato il film basato su personaggi amati come il supereroe He-Man, che era in fase di sviluppo presso lo streamer. Per ora, Mattel è concentrata sul successo di Barbie. “Barbie è una vetrina su come lavoriamo con i creativi, ma anche sulla capacità dei nostri marchi di tradursi in successo sullo schermo. Perché anche questo può essere discusso“, dice Kreiz. “Non tutti i giocattoli possono diventare film di successo“.

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Fonte: Variety

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