Produzione: Chimica, l’Europarlamento approva il Reach

E’ stato approvato ieri dal Parlamento europeo il regolamento sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (Reach), che interessa oltre 30.000 prodotti dell’industria chimica, tra cui anche i giocattoli. Il testo impone all’industria chimica di fabbricare, importare, utilizzare o immettere sul mercato sostanze che “non si arrechino danni alla salute umana o all’ambiente”. Tutte le sostanze chimiche dovranno essere registrate entro 18 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, ma sono previsti ulteriori sei mesi per le PMI e gli utilizzatori finali. A tale scopo è stato istituito un registro delle sostanze chimiche, contenente una descrizione generale degli usi identificati. Le sostanze che non figurano nel registro non potranno, una volta scaduto il termine previsto, essere commercializzate nell’Unione.Le prime sostanze a dover essere registrate, dopo tre anni, saranno quelle prodotte in quantitativi pari o superiori a 1.000 tonnellate nonché quelle classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione la cui produzione superi una tonnellata. Lo stesso vale per le sostanze che presentano effetti negativi a lungo termine sull’ambiente acquatico.Il testo passato al Parlamento mantiene il principio cosiddetto di “una sostanza, una registrazione”, che consente la condivisione dei dati tra le imprese al fine di ridurre i costi e le analisi.Per quanto riguarda le autorizzazioni, è stato adottato il principio di sostituzione delle sostanze che suscitano maggiori preoccupazioni con altre sostanze o tecnologie alternative “più sicure, se disponibili”. Qualora non esistano alternative, il regolamento prevede che il ricorso a tali sostanze sia adeguatamente controllato.Il Parlamento ha rafforzato il ruolo dell’Agenzia chimica europea, che è responsabile della valutazione delle proposte di esperimenti e dei fascicoli di registrazione. All’Agenzia spetterà il compito di fissare le priorità per le valutazioni e di stabilire dei piani annuali. Il regolamento dovrà ora essere approvato dai ministri dei 25 paesi dell’Ue.

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