Quando il digitale aiuta a incrementare vendite ed engagement

Per un’attività commerciale avere una vetrina digitale è oggi imprescindibile. A fare la differenza è la completezza delle informazioni rese disponibili, l’abilità nell’utilizzare i diversi canali e anche nel coinvolgere i clienti convincendoli a recensire il punto vendita. Intervista a Giulio Finzi, Retail Leader di Intarget e Senior Advisor di Netcomm
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In questo come in altri mercati, il Covid ha rappresentato una discontinuità importante anche sul fronte della strategia di marketing e comunicazione dei punti vendita. Nei mesi del lockdown infatti i social – Facebook e Instagram su tutti – sono stati uno dei principali strumenti, per alcuni praticamente l’unico, per continuare a restare in contatto con la propria clientela informandola sui prodotti e sui servizi offerti. Oggi, per lo specialista del Giocattolo, rappresentano lo strumento per provare ad ampliare il bacino d’utenza e ad alimentare il traffico, in netto calo, verso il negozio fisico e, quando esiste, anche verso il proprio sito e-commerce. L’interrogativo con cui si sta confrontando il Normal Trade non riguarda il SE esserci, ma piuttosto il SU QUALE e il COME esserci, tenendo conto delle proprie competenze, della propria disponibilità di tempo e di risorse e, ovviamente, degli obiettivi prefissati.

Il negoziante – sottolinea Giulio Finzi, Retail Leader di intarget e Senior Advisor di Netcomm quando lo raggiungiamo per questa intervista – deve fare un salto di mentalità, capire che muoversi con una logica omnicanale, investire tempo e risorse per presidiare in modo corretto i social e i canali digitali in generale è almeno tanto importante quanto allestire la vetrina del proprio negozio. Anzi, oggi per lui la vetrina digitale è anche più importante di quella fisica, perché è lo strumento che gli consente di diventare visibile per una platea di clienti più ampia e, spesso anche nell’esatto momento in cui sta usando il suo smartphone per cercare il prodotto che gli interessa”.

I dettaglianti del giocattolo utilizzano i social per alimentare la relazione col cliente, per fare attività di drive to store e anche per vendere. Su quale consiglierebbe di puntare?
Più che di social parlerei di canali digitali in senso più ampio. E questo perché, per esempio, se parliamo di drive to store lo strumento da usare è Google Business Profile, che consente a un’azienda locale, quale per definizione è un negozio indipendente del Giocattolo, di acquisire visibilità sul motore di ricerca e su Google Maps. Ormai la stragrande maggioranza delle persone prima di recarsi in un negozio usa il proprio smartphone per andare su Google a verificare gli orari di apertura o altro. Ne consegue che essere su Google Business Profile è efficace soltanto se il negoziante inserisce tutte le informazioni indispensabili – indirizzo, recapito telefonico, orari, link al sito quando esiste – ma anche una sorta di vetrina digitale con le immagini dei giocattoli che ha in vendita o un’anteprima del suo catalogo nella quale specifica le marche, le tipologie di giocattolo presenti nel suo assortimento e anche le sue eventuali specializzazioni. Tanto più le informazioni inserite sono accurate e tanto maggiori sono le probabilità che il negozio venga visualizzato quando viene ricercata una marca o un particolare tipo di giocattolo e, di conseguenza, che la persona decida di andarci. L’unico modo che ha un punto vendita di competere con le grandi piattaforme e-commerce è riuscire a far sapere al cliente che da lui il prodotto è disponibile e pronto da ritirare. A fare la differenza è la velocità e la qualità della risposta che il cliente riceve quando contatta il negozio utilizzando la chat di Google Business Profile per avere ulteriori informazioni e chiarimenti. Chi utilizza la chat è di solito già orientato ad acquistare in quel negozio. L’unico investimento richiesto al negoziante è il tempo da dedicare alla gestione dello strumento che per il resto è a titolo gratuito.

Può essere un modo molto valido per comunicare la disponibilità di giocattoli difficili da reperire…
Può indubbiamente essere un modo per essere pronti a cavalcare i momenti in cui le piattaforme hanno un problema di disponibilità di un certo prodotto o, sotto Natale, per intercettare chi, temendo che i siti non riescano a garantire la consegna, è disposto a optare per il negozio fisico se sa che lì troverà il regalo che gli è stato chiesto.

L’intervista è un estratto dell’approfondimento “Così il digitale aiuta a incrementare vendite ed engagement” pubblicato nel numero di Marzo 2023 di Toy Store. Per leggere il testo integrale clicca qui oppure scarica gratuitamente la versione digitale su:

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