Rainbow: «Meno male 
che non siamo approdati in Borsa»

Ci sono quelli che dalla crisi dei mercati stanno prendendo una sonora batosta ma ci sono anche quelli che, la crisi, l’hanno subodorata con un anno di anticipo ed hanno avuto la capacità di fermarsi prima del crollo di oggi. A febbraio 2007 doveva quotarsi a Piazza Affari Rainbow di Loreto. Settore Star. Una scelta strategica in vista dell’allargamento del business e di nuovi progetti. Ma l’amministratore delegato e fondatore dell’azienda italiana ha fatto appena in tempo a rinunciarvi. 
«Abbiamo deciso di rimandarla – ha dichiarato Straffi – visto che avanzava una fase di recessione. Ci siamo ritirati lo scorso anno intuendo in anticipo la caduta dei mercati. Sarebbe stato sciocco buttare all’aria quanto abbiamo fatto per il nostro piccolo gioiello. Noi lavoriamo nella realtà: muoviamo le masse, le famiglie. Le sovrastrutture dei mercati non ci interessano. La borsa sarebbe stata solo un mezzo per accelerare un processo di espansione che è già in atto». Rainbow, fondata nel 1995, è cresciuta a ritmi vertiginosi, nel 2004 aveva un fatturato di 8 milioni di euro e 50 dipendenti: oggi ha triplicato i dipendenti (150) e ha portato il fatturato annuo a 60 milioni di euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz