Il tema dell’utilizzo delle immagini, anche e soprattutto delle opere d’arte, è da sempre lungamente discusso. Quanto è lecito utilizzare le riproduzioni di opere famose e a chi spetta il diritto di sfruttamento delle immagini? Il tribunale di Venezia – come riporta Repubblica – ha dato una risposta con un’ordinanza cautelare dopo il ricorso presentato dal ministero della Cultura e dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia (dove è custodito il capolavoro di Leonardo Da Vinci) contro le società italiane e tedesche Ravensburger AG, Ravensburger Verlag GmbH e Ravensburger s.r.l. che distribuiscono sia in Italia che all’estero dal 2009 puzzle del celebre Uomo Vitruviano senza pagare i diritti.
“Si tratta di un provvedimento di grande rilievo perché rappresenta la prima affermazione in sede giurisdizionale di un principio che, per quanto applicato nella prassi museale, non era ancora stato sancito da un Tribunale“, spiega a Repubblica il legale Giacomo Galli dell’Avvocatura di Stato, a proposito della decisione del tribunale di Venezia e del codice dei Beni Culturali che prevede – negli articoli dal 107 al 109 – che non si possa utilizzare l’immagine di un’opera custodita da un ente senza pagarne le royalties. “Diverse realtà museali italiane potrebbero avvalersi di questo provvedimento tanto più che altri musei statali, in particolare quelli fiorentini, hanno da tempo avviato iniziative di contrasto all’illecita riproduzione delle opere da loro custodite“.
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Foto: © Courtesy Gallerie dell’Accademia di Venezia
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