L’attenzione per le tematiche legate al rispetto dell’ambiente è cresciuta anche per i consumatori del Giocattolo, anche se non ancora in uguale misura per tutte le categorie di prodotti. Un’esigenza a cui i player dell’industria e i rivenditori dovranno saper sempre più rispondere nei prossimi anni. Ne abbiamo parlato con Nadia Vallenari, Direttrice Generale di Sabbiarelli.
Cosa significa per voi sostenibilità?
Sostenibilità è una delle nostre parole chiave. Per noi vuol dire ragionare nel lungo periodo, misurando costantemente la nostra impronta ambientale per cercare di migliorarla. Ci occupiamo di giocattoli per bambini e come azienda siamo responsabili del mondo che si troveranno ad abitare da adulti. Per questo misuriamo ogni nostra azione considerando l’impatto che può avere sul pianeta e muovendoci di conseguenza, scegliendo la sostenibilità a volte a scapito di più facili guadagni.
Come declinate questo concetto nella vostra realtà?
Per noi la sostenibilità abbraccia tutto il processo produttivo: dalla scelta della fornitura dell’energia elettrica per i nostri impianti, ai materiali che usiamo per i nostri giochi, che recuperiamo e lavoriamo in loco, cercando di limitare anche l’impatto sui trasporti. Siamo sostenibili quando si tratta di immaginare un nuovo gioco, ottimizzando anche le dimensioni dei packaging per non lasciare spazi vuoti e quindi creare materiale superfluo. Nel mondo del giocattolo questa non è una scelta senza conseguenze. Spesso i giochi vengono valutati anche per lo spazio che occupano; se sono grandi sembrano valere di più, ma poi si apre la scatola e lo spazio interno è per metà vuoto. Potremmo rendere più appetibili i nostri giochi con confezioni più grandi, ma non lo facciamo perché sarebbe uno spreco. Anzi, quando possibile facciamo in modo che il packaging del gioco diventi parte del gioco stesso, proprio per ottimizzare l’uso dei materiali impiegati. Inoltre, abbiamo ridotto l’uso della plastica nei nostri kit mantenendola solo per elementi di gioco riutilizzabili, come gli spellicolini e le penne ricaricabili, e tutto il cartoncino che usiamo è certificato FSC®, Forest Stewardship Council.
Qual è l’interesse oggi verso i giocattoli sostenibili da parte dei consumatori?
I giovani genitori stanno dimostrando una sensibilità verso l’ambiente maggiore di quella che avevano i consumatori un tempo. Del resto, è una tematica molto sentita anche dai ragazzi stessi, consapevoli di quanto ogni azione del presente possa lasciare un segno nel futuro. Forse non è ancora un driver di scelta primario, ma di certo viene seriamente preso in considerazione quando si deve scegliere tra più opzioni. L’essere green ed eco-friendly diventa quindi una marcia in più anche per il gioco, non solo per il pianeta.
L’intervista è un estratto dell’inchiesta “Sostenibilità? Sì, grazie!” pubblicata sul numero di Novembre/Dicembre di Toy Store. Per leggere il testo integrale clicca qui oppure scarica gratuitamente la versione digitale su:
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