Sequestrati container pieni di “spazzatura”

Rifiuti pericolosi sono stati imbarcati al porto di Ravenna con destinazione Cina e potrebbero anche essere stati destinati alla produzione giocattoli; ma sui documenti di esportazione comparivano invece come ‘materia secondaria’. L’indagine è stata condotta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Venezia e del Nucleo operativo di Padova che ieri hanno anche eseguito quattro ordinanze di sequestro preventivo mettendo i sigilli a quattro aziende, tra Padova e Rovigo, del gruppo ‘Levio Loris’ con sede a Badia Polesine. Un gruppo che opera da 25 anni nel settore del trattamento dei rifiuti nel Veneto e il cui titolare, Levio Loris, di 50 anni, residente nel Padovano, assieme a una cittadina cinese, si trova a rispondere di un’ipotesi di reato molto grave: associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e falso documentale. La quantità di rifiuti cui fa riferimento l’inchiesta è enorme. I Rifiuti erano marchiati come materie prime secondarie, ma in realtà si trattava, secondo i risultati delle indagini, di rifiuti pericolosi per l’ambiente. L’ipotesi degli inquirenti è che i rifiuti, per lo più carta e plastica contaminata, venissero utilizzati vuoi per essere bruciati nei termovalorizzatori cinesi, vuoi per finire in discarica e anche per essere utilizzati per la produzione di materiale base destinato alla realizzazione di giocattoli, potenzialmente pericolosi. L’illecito volume d’affari è stato stimato in circa 6 milioni di euro.
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