Seven, che ha acquisito nel marzo 2006 il marchio Invicta, controlla attualmente il 60% del mercato degli zaini scolastici. L’azienda, che gestisce diversi marchi di proprietà, tra cui Seven, Invicta, Yub e Hoy e quelli in licenza Dragon Ball, Fisher Price, Disney, Barbie e Robe di Kappa, ha venduto 14 milioni di pezzi nel 2007 e prepara 56 nuovi collezioni per ogni nuovo anno scolastico. Il fatturato oggi è a quota 72 milioni di euro e la produzione è tutta relegata a fornitori in Romania e in Estremo Oriente. «Il nostro obiettivo è quello di consolidare il mercato scolastico sia in Italia – spiega Bruno Di Stasio, presidente di Seven – sia all’estero ed entrare in quello degli adulti e sportivo in genere. L’obiettivo da centrare nel prossimo triennio è raggiungere un giro d’affari di 100 milioni di euro e un ebitda del 16%». Seven Industries, inoltre, dal 2002 possiede una filiale in Spagna e una ad Hong Kong. «Ci confrontiamo ogni giorno con un settore complesso, in continuo movimento – continua Di Stasio – Se non si è rapidi nelle decisioni, si perde subito terreno. Dal 2004 il calo dei consumi, il cambiamento dei gusti dei teenager e l’aumento dei prezzi delle materie prime ci hanno messo in difficoltà. Per non perdere posizioni sul mercato, abbiamo ridotto i prezzi del 30%. Ma dopo l’aggregazione siamo tornati a crescere per giro d’affari e a raddoppiare l’ebitda, che lo scorso anno è stato del 12%». Seven ha investito, inoltre, sulla rete di vendita sviluppando gli attuali 1700 Seven Point e ora punta all’espansione dell’export, che oggi vale l’8% dei ricavi. Bruno Di Stasio, infatti, è il promotore di Consortex, un gruppo di imprese del tessile sostenuto da Confindustria e Regione Piemonte, che puntano a vendere direttamente in loco, senza l’intervento di grossisti. Il primo progetto pilota è partito a Vilnius, in Lituania. «Abbiamo preso – conclude il presidente – uno spazio all’interno di un centro commerciale per vendere prodotti del Made in Italy di valore, ma che hanno poca visibilità internazionale. Siamo ancora in fase di rodaggio, ma siamo convinti che solo unendo le nostre forze possiamo vincere la sfida dell’internazionalizzazione».
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