Sicurezza: intervista a Stefano Clementoni dalla Cina

Stefano Clementoni, in un’intervista dalla Cina rilasciata a Il Sole 24 Ore, ha dichiarato la sua preoccupazione riguardo l’impatto negativo che la vicenda Mattel potrebbe avere su tutti i giocattoli made in China. Attualmente l’imprenditore marchigiano è in Cina, precisamente nella provincia cinese del Guangdong, per controllare la sessantina di fornitori in conto terzi che producono circa il 40% dei giocattoli venduti in tutto il mondo con il marchio Clementoni. «I controlli di qualità e sicurezza li abbiamo sempre fatti – spiega Stefano Clementoni – Dopo quanto accaduto la settimana scorsa li abbiamo intensificati, compresi quelli di laboratorio sulla parte chimica della produzione che è la più difficile da monitorare perché le analisi di laboratorio non si possono fare tutte le settimane». Dall’imprenditore marchigiano, inoltre, arriva anche un commento sul caso Mattel. «Ancora non capisco come Mattel abbia potuto commettere un errore del genere – dice – Ciò detto, è un incidente che può succedere. Bisogna considerare, infatti, che la Cina produce l’80% dei giocattoli venduti nel mondo e, quindi, il rischio di trovare merce non a norma è più elevato che altrove. E’ apprezzabile il fatto che Mattel abbia mostrato un gran senso di responsabilità avvisando subito i consumatori e ritirando i prodotti dai punti vendita». E i sistemi di controllo di Clementoni sul made in China? «Noi la sicurezza e la qualità la controlliamo fin dall’inizio, cioè a partire dalla fase di progettazione e sviluppo del giocattolo – precisa l’imprenditore marchigiano – Poi nella fase di pre-produzione effettuiamo ulteriori test. E poi ancora, prima che i giocattoli arrivino sugli scaffali dei punti vendita, facciamo degli altri controlli utilizzando tecnici italiani o istituti internazionali specializzati nelle verifiche di sicurezza».

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