Rischio contaminazione da rifiuti tossici per i giocattoli in plastica provenienti dalla Cina. E’ il timore avanzato dagli esperti in conseguenza della maxi operazione anti traffico di rifiuti con l’estremo oriente. I carabinieri del nucleo ambiente di Genova e del Noe di Treviso, in collaborazione con l’agenzia delle dogane, hanno scoperto un vasto traffico di rifiuti speciali tra il nostro Paese e la Cina. Materiale plastico, considerato dalla legge italiana come rifiuti speciali pericolosi, veniva tritato e ben pressato e con false certificazioni partiva nei container dal Porto di Genova per approdare in nave sino ai porti dell’Oriente per poi essere bruciati o trasformati in altra plastica. In particolare veniva riutilizzato dall’industria locale per la produzione di giocattoli o come combustibile. I carabinieri hanno sequestrato 17 container e oltre 300 metri cubi di rifiuti custoditi in una ditta di Caslino d’Erba (Como). I cinesi a capo dell’organizzazione compravano a basso prezzo dalle aziende italiane (in tutto 49) i rifiuti pericolosi, liberandole dagli oneri di smaltimento. Poi rivendevano gli scarti a Hong Kong a 60volte il prezzo originale. Un giro d’affari di 6 milioni di euro. «E’ probabile che i giocattoli prodotti con questa plastica inquinata siano già nei negozi italiani per la vendita natalizia – afferma Michele Sarno, comandante del Noe di Treviso – raccomandiamo di acquistare solo prodotti con certificazione UE». Controlli verranno effettuati nei prossimi giorni ma c’è già un appello a verificare la provenienza dei regali ai bambini.
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