Sicurezza: risultati del summit tripartito Ue-Usa-Cina

Unione europea e Stati Uniti hanno deciso di unire gli sforzi e di chiedere alla Cina più impegno per evitare che prodotti dannosi per la salute (i giocattoli quelli più rischiosi) lascino Pechino alla volta delle case dei consumatori europei e americani. Il primo summit tripartito Ue-Usa-Cina, organizzato dalla Commissione europea e che si è tenuto a Bruxelles il 17 novembre, ha strappato a Pechino l’accordo che vincola il primo esportatore mondiale di giocattoli (con vendite totali di 22 miliardi di giochi nel 2006, cioè il 60% della produzione globale) a mettere un freno all’export selvaggio di merci nocive o pericolose. «Il mercato cinese non è ancora all’altezza delle nostre attese in materia di sicurezza per i prodotti di consumo – ha detto il commissario alla Protezione dei consumatori, Meglena Kuneva. Secondo i dati del sistema di allerta rapida della Ue Rapex), il 56% dei prodotti pericolosi sul mercato europeo sono made in China. E la maggior parte (33%) sono giocattoli. L’idea è di rafforzare il sistema dei controlli, soprattutto sulle industrie, e lavorare per arrivare a definire uno standard di sicurezza comune. Due le barriere più alte al lavoro a tre: le differenze tra le norme di sicurezza europee e americane e la frequente difficoltà di stabilire l’origine del fabbricante in Cina. Per il viceministro cinese responsabile della qualità dei prodotti, Wei Chuanzhong, la responsabilità maggiore è delle imprese, e la Cina ha già pronto un piano d’azione per rafforzare i controlli, in particolare sui giocattoli. La Cina dovrà compilare un rapporto quadrimestrale, da consegnare a Bruxelles, sulle azioni intraprese per individuare i prodotti pericolosi. Inoltre, le autorità cinesi avranno un accesso immediato alle informazioni raccolte dal sistema rapido di allerta della Ue per gli alimenti.

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