Quali dati potete fornirci sugli interventi, nell’ambito del comparto Giocattolo, da parte della Guardia di Finanza?
«I numerosi casi di sequestro di giocattoli non sicuri, contraffatti o non conformi alle normative vigenti – riscontrati sul territorio italiano – testimoniano la sempre crescente attenzione investigativa della Guardia di Finanza rivolta alla particolare categoria di prodotti, nella considerazione che essi sono destinati a una clientela che richiede la più ampia tutela: i bambini.Le violazioni riscontrate spaziano dalla contraffazione del marchio di fabbrica ad erronee indicazioni sulla provenienza geografica (vengono venduti come made in Italy, giocattoli che sono stati prodotti interamente all’estero), ma soprattutto, riguardano il mancato rispetto delle stringenti normative nazionali e comunitarie in ordine ai requisiti di sicurezza e di etichettatura. Dal punto di vista numerico, nell’ultimo triennio (2015-2017) sono stati sequestrati circa 47 milioni di giocattoli, per un valore stimato di 290 milioni di euro».
Con quali modalità operative avvengono gli interventi della Guardia di Finanza?
«La Guardia di Finanza è impegnata quotidianamente nella lotta alla contraffazione e alle violazioni in materia di sicurezza prodotti in tutte le sue manifestazioni, attraverso: il presidio degli spazi doganali, canale privilegiato per far entrare nel territorio nazionale giocattoli non sicuri e/o contraffatti; il controllo dell’intera catena di distribuzione, dai produttori / importatori ai commercianti al minuto; il monitoraggio del web. Riguardo le modalità operative, si segnala in particolare: l’aggressione operativa dell’intera filiera del falso, anche attraverso l’esecuzione di sequestri di beni e macchinari, oltre che della merce illegale, per impedire la sopravvivenza stessa dell’impresa del falso; lo sviluppo di indagini non limitate al solo territorio nazionale, attraverso il ricorso ai canali della cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria; l’apporto fornito al raggiungimento degli obiettivi prefissati nell’ambito del cosiddetto “Policy Cycle” del Consiglio dell’Unione Europea, nel cui ambito il Corpo ha assunto la funzione di “Driver” per il coordinamento delle azioni riferite alla priorità “contraffazione di merci con impatto sulla salute e sicurezza pubblica».
Quali azioni specifiche per la tutela del Giocattolo ha messo in campo la Guardia di Finanza?
«Possiamo citare gli interventi di controllo e vigilanza effettuati sulle importazioni di merci, finalizzati ad accertare i requisiti di conformità dei giocattoli in transito, nel corso dei quali sono state rilevate: irregolarità documentali, attraverso cui vengono dichiarati in dogana beni diversi da quelli effettivamente riscontrati all’atto dell’ispezione, con l’intento di eludere le prescrizioni previste dal D.Lgs del 11 aprile 2011 n.54 (attuazione della direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli) per tale particolare categoria merceologica; commercializzazione di “Giocattoli” appartenenti a particolari settori merceologici (articoli per la casa, ornamenti in legno, casalinghi, tessili) che per la loro attitudine e finalità possono avere la caratteristica della c.d “doppia funzione”, (ad esempio un portachiavi cui è attaccato un orsacchiotto) ed essere, quindi, utilizzati sia da portachiavi che da giocattolo, ma che in definitiva la normativa considera alla stregua dei giocattoli».
In occasione del Natale, periodo più importante per il mercato del Toy, programmate speciali operazioni?
«L’attenzione investigativa e operativa della Guardia di Finanza nel contrasto a tali forme di illeciti resta sempre molto alta e viene naturalmente improntata anche alle caratteristiche peculiari del mercato in determinati periodi dell’anno. In occasione del Natale, per l’appunto, allorquando centri commerciali, negozi specializzati e centri di distribuzione registrano il picco delle richieste di giocattoli, i controlli sul rispetto delle regole di mercato vengono intensificati a cura delle unità operative del Corpo».
Come possono le aziende tutelare i propri marchi e prodotti dalla contraffazione?
«Le aziende possono attivare gratuitamente un canale telematico diretto e sicuro attraverso cui collaborare con la Guardia di Finanza nella lotta contro il falso. Infatti sul sito web (http://siac.gdf.it) del Sistema Informativo Anti-Contraffazione (S.I.A.C.) è presente un’area riservata al mondo imprenditoriale e ai relativi organismi di rappresentanza, che consta di un’applicazione informatica attraverso cui si possono condividere con la Guardia di Finanza risultanze e dati di utilità in chiave operativa, in un ambiente riservato e sicuro, ottenendo mirati report sull’operato del Corpo con specifico riferimento ai marchi/brevetti oggetto di tutela. Il S.I.A.C. è una progettualità co-finanziata dalla Commissione Europea ed affidata dal Ministero dell’Interno alla Guardia di Finanza, che conferma il suo ruolo centrale nello specifico comparto operativo. Il Sistema viene gestito dal Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale, articolazione specialistica che studia, analizza e approfondisce tutti i fenomeni legati agli IP right. L’iniziativa rientra nella maturata consapevolezza che per fronteggiare un fenomeno illecito multidimensionale e trasversale come quello della contraffazione è necessario “fare sistema” fra tutte le componenti istituzionali e gli attori impegnati nella lotta all’“industria del falso”».
Quali suggerimenti rivolgete, invece, ai consumatori?
«I cittadini vanno sicuramente sensibilizzati a fare “acquisti sicuri”, ricercando sempre nei giocattoli i requisiti di sicurezza. In primo luogo è opportuno rivolgersi a catene di distribuzione qualificate; poi una particolare attenzione deve essere rivolta al confezionamento: la mancanza della marcatura CE, ovvero la sua erronea apposizione (in specie se è espressamente indicato che è acronimo di China Export), l’assenza di indicazioni relative al pubblico di riferimento, la mancanza di istruzioni / avvertenze in italiano, ovvero la loro traduzione in un italiano molto approssimativo e con evidenti errori ortografici e grammaticali, la mancata indicazione del produttore / distributore / importatore, sono elementi indicatori di violazioni alle norme di settore. Cosa fare in questi casi: è sempre consigliabile segnalare alla Guardia di Finanza o alle altre Autorità competenti, comprese le associazioni di consumatori, i casi di anomalie riscontrati, per facilitare la successiva e conseguente attività di controllo».
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