Svizzera, in calo il mercato del giocattolo ma è ancora superiore al 2019

Il livello di vendite è tornato al livello del 2020 e quindi ancora superiore del 10% rispetto al 2019

Il mercato dei giocattoli in Svizzera è diminuito del 5% nel 2023, in linea con la tendenza europea. Secondo la stima complessiva del mercato di GfK Svizzera, il livello di vendite di 515 milioni di franchi svizzeri è quindi tornato al livello del 2020 e quindi ancora superiore del 10% rispetto al 2019.

Purtroppo le vendite natalizie non sono riuscite ad arrestare la tendenza annuale del meno 5%“, afferma il presidente della SVS Hans Christian von der Crone. “Tuttavia, siamo nella media rispetto ai principali mercati europei. Inoltre, fortunatamente siamo ancora a un livello superiore rispetto al 2019, il che ci dà fiducia per il 2024“.

Il confronto con il 2019 è rilevante perché il mercato dei giocattoli ha beneficiato molto della pandemia grazie alle opzioni di consumo fortemente limitate.

La quota online si è avvicinata al 30% nel 2023. L’online ha quindi superato la vendita al dettaglio di tipo “bricks-and-mortar”. Tuttavia, secondo Kurt Meister di GfK Svizzera, la spinta sembra essere finita.

Le categorie che hanno registrato il calo maggiore sono state le action figure (-13,2%), le bambole (-11%) e l’outdoor (-8,4%). L’unica crescita minima è stata registrata nelle vendite di peluche e di elettronica per ragazzi (+1,2% ciascuno).

Anche il 2024 sarà probabilmente un anno impegnativo per i giocattoli, soprattutto perché il contesto economico è teso (campo di gioco non uniforme con le piattaforme cinesi, economia globale debole). Le innovazioni presentate alla fiera leader di Norimberga a febbraio nei settori della sostenibilità, dei kidult e delle licenze sono motivo di ottimismo.

Fonte: Spielwaren Verband Schweiz

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