Taverna risponde all’Adoc: affermazioni generiche e non circostanziate

Il 28 dicembre scorso abbiamo ripreso un’agenzia dell’Adnkronos in cui si riportavano alcune rilevazioni dell’Adoc (associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori) secondo cui le vendite natalizie dei giocattoli avrebbero subito un “crollo di vendite del 15%” perché “troppo costosi e non più rispondenti alle esigenze dei bambini” (http://www.e-duesse.it/News/Giocattoli/Giocattoli-Costano-troppo-e-non-rispondono-alle-esigenze-dei-bambini-105084). Paolo Taverna, a nome di Assogiocattoli, associazione per cui ricopre il ruolo di direttore, ci ha inviato una lettera per replicare a quelle affermazioni. La pubblichiamo integralmente con piacere.
  • Gentile redazione di Toy Store,

abbiamo letto con una certa sorpresa l’articolo pubblicato sulla vostra newsletter via Web circa le dichiarazioni dell’Adoc sul calo delle vendite natalizie nel settore giocattolo (-15%) e soprattutto sulle sue presunte motivazioni. La sorpresa deriva innanzitutto dal constatare che esistono fonti di informazione a noi sconosciute (e peraltro non citate nel vostro articolo, ma suppongo nemmeno nella nota ufficiale di Adoc) e che forniscono dati precisi e puntuali. Sfortunatamente (o fortunatamente) non corrispondono a quelli che tutto il settore (e non solo) utilizza come dati di riferimento, perché derivano direttamente da un panel retail basato sulle letture dei bar code, quelli forniti da NPD, primaria società internazionale di ricerche di mercato. Sarebbe interessante conoscere le fonti di Adoc perché noi, come tutti gli operatori del settore, e forse la stessa NPD, saremmo lieti di confrontare quanto in nostro possesso, non trattandosi di scienza esatta come l’algebra. Orbene i dati NPD aggiornati alla 51° settimana dell’anno (confermati peraltro da alcuni nostri associati che controllano direttamente reti di vendita al consumo) registrano un incremento a valore del +3% sia per il mese di dicembre che per il progressivo annuo. C’è da dire che le vendite del mese di dicembre sono iniziate in modo debole (con le prime 3 settimane che hanno registrato trend negativi tra il -1% ed il -3%) anche se poi c’è stata una forte ripresa proprio nell’ultima settimana prima delle Festività. Questo comporta un problema da affrontare che è quello del posticipo e della concentrazione negli acquisti, ma apriremmo un’altra parentesi che non è il caso di approfondire ora. Stupisce anche l’affermazione, anche qui generica e non circostanziata, che il giocattoli sono “cari”. Sarebbe interessante sapere cari rispetto a cosa: all’abbigliamento, al food, ai videogiochi…e in che misura? +6%, +20% o che altro? Anche qui noi dobbiamo “accontentarci” dei dati che a livello europeo vengono presi come riferimento e cioè che la spesa media per bambino in Italia è tra le più basse nell’Europa occidentale : nel 2009 in Italia le nostre fonti (tra cui sempre NPD) indicano € 130, contro € 148 della Spagna, € 172 per la Germania, € 216 per la Francia e € 254 per il Regno Unito. Forse Adoc si riferisce ad un’abnorme differenza rispetto allo scorso anno, ma allora sarebbe ancora più interessante conoscere la fonte di questi dati che rivelerebbero, se confermati, un serio e preoccupante problema sulla distribuzione che a noi, francamente, non risulta. Infine un commento sulle motivazioni che avrebbero portato a tale vistosa debacle, oltre naturalmente al vertiginoso aumento nei prezzi : i giocattoli non sarebbero “più rispondenti alle esigenze dei bambini”. Qui veramente ci sentiamo di chiedere aiuto all’Adoc perché tutti i nostri soci sarebbero entusiasti di conoscere per tempo e nel dettaglio (scatenando anche competizioni sempre positive all’interno di un settore) le esigenze del nostro consumatore principe, e cioè del bambino. Chiediamo perdono se ci siamo dilungati ma a nostro modo di vedere (e qui denunciamo in anticipo la nostra soggettività e parzialità) era opportuno approfondire il tema da voi ripreso e portare anche modestamente la voce delle imprese che lottano ogni giorno in un mercato complesso, competitivo, giustamente super normato e controllato, ma estremamente importante anche per i messaggi positivi di gioia e svago che porta intrinsecamente con se. Paolo Taverna Direttore Assogiocattoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz