Far provare i prodotti in anticipo a bambini e genitori, fenomeno partito dall’America, è ormai una tendenza consolidata anche in Italia. Le aziende, infatti, per non sbagliare l’oggetto, le sue forme o il suo sapore e assecondare l’aspetto ludico, si affidano ad agenzie specializzate che contano i piccoli utenti e offrono il nuovo prodotto in prova per un certo periodo di tempo. «Si creano dei focus group della durata di circa un’ora, provocando interazioni con i bambini e osservandoli attentamente – spiegano alla Grani&Partners, gruppo Giochi Preziosi – Questi incontri non devono essere troppo anticipati rispetto al possibile lancio del prodotto sul mercato per ragione di riservatezza delle informazioni. In media ogni focus group coinvolge una decina di bimbi o ragazzi divisi per età: 4-8 anni e 9-12 anni. A seconda dei tipi di prodotto, i gruppi possono essere misti o dedicati solo ai maschi o solo alle femmine». C’è poi il caso dell’inventore e produttore di giocattoli che è stato, a suo tempo, anche collaudatore. «Da bambino ho provato tutti i giochi che ideava mio padre Alessandro – dice Stefano Quercetti, uno dei titolari dell’omonima azienda – Noi in famiglia abbiamo sempre usato i figli, nipoti e figli di amici, è una tradzione: ognuno di noi bambini Quercetti ha detto cosa ne pensava prima che l’oggetto fosse in produzione». Fonte La Repubblica
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