Tendenze: l’era dei giocattoli-robot emotivi

Si chiama Pleo e più che un giocattolo è un animale da compagnia. Vede, parla, impara e cresce. Tanto basta perché una platea di esseri umani proietti le proprie emozioni su un piccolo dinosauro di plastica e silicio. Rispetto ai suoi predecessori più celebri – quali Furby e Aibo, il cane robot di Sony – il dinosauro di Ugobe ha compiuto un passo in più nel percorso dell’evoluzione di questi “giochi emotivi” e nello sforzo dell’industria ludica di creare un universo artificiale in cui gli utenti possano proiettare i propri sentimenti. Pleo, figlio della tecnologia con l’ambizione di chiamarsi “forma di vita altamente evoluta”, è riuscito a conquistare bambini e adulti, tra i quali si conta forse il maggior numero di fan di questa nuova forma di vita artificiale “da compagnia” che riesce a suscitare sorprendenti e misteriosi sentimenti nei proprietari. Non sorprende che grazie a un sapiente dispiegamento di marketing e tecnologia, attorno a Pleo si sia creata una vera e propria community, con tanto di siti in cui si vendono gadget fatti su misura (dalle magliettine colorate da fare indossare al piccolino, ai collarini più o meno preziosi per abbellirlo e personalizzarlo). Su YouTube centinaia di video mostrano i vari Pleo impegnati nelle attività più diverse, a seconda dello stadio di sviluppo raggiunto e i blog dedicati all’oggetto impazzano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz