Lo scorso martedì 25 marzo l’associazione TIE (Toy Industries of Europe) ha raccolto le industrie europee di giocattoli in una conferenza su Contraffazione e Pirateria. Sono attualmente due gli strumenti di tutela europea dei marchi: l’UCD (Unregistered Community Design) che protegge tutti i nuovi prodotti all’interno dell’Unione Europea dal 6 maggio 2002, e RCD (Registered Community Design), semplice registrazione del disegno di un prodotto che viene effettuato presso l’istituto OHIM di Alicante (Spagna). E’ stata discussa insieme ai rappresentanti di varie commissioni dell’Unione Europea la proposta di direttiva europea sulla contraffazione, che dovrebbe tutelare i marchi. Esiste infatti una direttiva sui disegni e i modelli, sulla proprietà intellettuale, ma non sulla contraffazione vera e propria. Eppure il fenomeno è presente: secondo i dati forniti durante la conferenza, sembra che in Europa siano 1 milione e mezzo i giocattoli non originali circolanti, anche se il dato sembra essere in calo del 30% rispetto all’anno scorso. L’intenzione di TIE è di far approvare questa legge all’Unione Europea prima che si allarghi la sua composizione l’anno prossimo. Gianbattista Orsi, direttore di Assogiocattoli, non è però soddisfatto: “Mi aspettavo molto di più da questa conferenza. Inoltre non ha risolto la questione e ha lasciato alcuni dubbi sulla registrazione del design. Si è parlato infatti di un Ufficio brevetti a livello europeo, l’OHMI, attivo da circa un anno, che dovrebbe servire come unico bacino di raccolta delle registrazione di disegni originali. In pratica, però, chiunque può registrare i propri prodotti, ma senza che questo istituto controlli se vi sono prodotti uguali, e senza quindi bloccare eventuali copie”. Inoltre, secondo Orsi, il problema è anche l’atteggiamento del consumatore: “Al consumatore – spiega – non interessa se il prodotto è originale o meno. Gli interessa spendere meno. Spesso non sa che è anche insicuro: la nostra forza, perciò è giocare sulla sicurezza”. Su questo problema è intervenuto a Bruxelles anche Claudio Merchiolle, dell’associazione consumatori ADOC: “E’ nostra convinzione – ha affermato – che uno dei problemi più seri siano proprio i prezzi. Siamo coscienti che la creatività, la professionalità, la capacità vadano retribuite, ma tutto ciò va fatto all’interno di logiche di mercato. Dobbiamo riflettere seriamente alla definizione di una buona equazione che renda sostenibile ed equa la combinazione tra prezzo, qualità del prodotto, impatto ambientale”. Non sono stai forniti, purtroppo, dati sul valore effettivo dei giocattoli sequestrati in Europa e di conseguenza sul peso che la contraffazione ha sui fatturati delle aziende di giocattoli.
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