“Volevamo un negozio che fosse rappresentativo della nostra storia”. Così Olga Scalera e David Galvagni spiegano la decisione di interrompere l’esperienza, comunque positiva, di franchisee di Eurekakids per dare vita a un negozio indipendente a Riva del Garda (Viale Rovereto, 3d). Dopo essere stati tra i primi franchisee italiani di Eurekakids, infatti, dallo scorso novembre i titolari hanno deciso di cambiare strada, uscendo dal gruppo per dare vita con Tutù e Momò a un negozio di giocattoli che fosse realmente rappresentativo della loro storia e della loro visione.
Tutù e Momò, il negozio di giocattoli di Riva del Garda
Per quanto tempo siete stati in Eurekakids e cosa vi ha convinto a uscirne?
Siamo stati uno dei primi, forse il secondo, franchisee italiano del gruppo. Fin dall’inizio, parliamo ormai di circa 15 anni fa, la nostra idea era di svincolarci dopo un certo tempo. Non avendo mai fatto i commercianti, avevamo capito che per noi era se non indispensabile, quanto meno estremamente utile, essere sostenuti da un gruppo. Pur continuando ad avere molti valori in comune con Eurekakids, ci siamo convinti di essere pronti a dare alla nostra attività un imprinting che rispecchiasse totalmente la nostra storia, le nostre conoscenze e la nostra visione di come deve essere un negozio di giocattoli. Rispetto ad Eurekakids, Tutù e Momò propone un assortimento che si rivolge con una maggiore attenzione anche ai bambini di età superiore agli otto anni. Avendo un figlio di 10 anni sappiamo per esperienza che a quell’età i bambini iniziano a essere incuriositi dalla tecnologia e dai videogiochi. Per catturare la loro attenzione abbiamo ampliato l’offerta nel gioco scientifico e nei giochi da tavola scegliendo anche marchi italiani, tra cui ad esempio, Creativamente e Faba. Un altro settore che stiamo ampliando è il giocattolo da esterno per andare incontro alle esigenze della nostra clientela. Siamo a Riva del Garda e qui sia gli abitanti che i turisti spendono molto tempo all’aperto. Abbiamo fortemente voluto l’inserimento di una selezione di libri sia per bambini sia per ragazzi. Stiamo cercando di ampliare ulteriormente questa offerta andando a proporre anche libri in Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), che sono ideali per i bambini autistici o con difficoltà di linguaggio, ma sono adattissimi anche per i bambini stranieri o per i più piccoli che ancora non sanno leggere. Oltre a marchi nuovi di cui siamo sempre in continua ricerca, abbiamo ripreso anche marchi come Djeco e Janod, a noi molto cari, conosciuti nei primi anni di collaborazione con Eurekakids la quale poi li ha abbandonati per autoprodurre con il proprio marchio. Un altro elemento importantissimo che sentiamo di aver portato con Tutù e Momò è legato alla nostra esperienza diretta con la neurodivergenza. Negli anni ci siamo resi conto di quanto poco vengano considerate le esigenze che divergono dalla norma (qualunque ne sia la ragione) e questo ci ha reso ancora più attenti e sensibili quando selezioniamo i prodotti da inserire nel nostro negozio. Tutti i bambini hanno il diritto di giocare e imparare, indipendentemente dalle loro caratteristiche. Abbiamo per esempio voluto cercare giochi da tavola di cooperazione che allenano i bambini ad aiutarsi piuttosto che a competere. Per arrivare alla meta, serve l’unione delle competenze di tutti, per esempio anche dei più piccoli se ce ne fossero nel gruppo. Per le stesse ragioni, abbiamo voluto ampliare l’offerta dei giochi musicali, da sempre linguaggio universale, e dei giochi sensoriali dove vengono messe in gioco competenze meno scontate come quelle tattili o di riconoscimento dei sapori, odori, suoni e luci. Riassumendo, ci piace definire Tutù e Momò un negozio di “giocattoli senza confini” che è poi diventato il nostro slogan e lo abbiamo messo sull’insegna come sottotitolo. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di eliminare tutte le barriere che incontriamo, visibili e invisibili e di creare un ambiente accogliente, aperto e di scambio continuo con le famiglie. La nostra volontà comunque, è quella di non smettere mai di imparare. E gli insegnanti migliori sono proprio i bambini, i nostri e quelli che incontriamo ogni giorno.
Anche il nome, Tutù e Momò, nasce dalla vostra storia…
Così come l’immagine che abbiamo scelto per il nostro negozio anche il nome è espressione della passione che abbiamo messo in questo progetto. Tutù e Momò sono le prime parole usate dal nostro figlio più piccolo per definire il fratello più grande (Tutù) e se stesso (Momò). Ci siamo ispirati ai nostri figli anche per l’immagine del logo. Il nostro figlio più grande, Giona, racconta abitualmente molte storie a Milo, il fratellino più piccolo. E proprio da questo ha preso spunto il nostro illustratore rappresentandoli mentre, leggendo una storia, partono per un viaggio nella fantasia usando una navicella spaziale e giocando con i loro amici alieni.
Come è stato accolto questo cambio d’insegna dalla vostra clientela?
Abbiamo cominciato per tempo ad anticipare ai nostri clienti che avremmo cambiato insegna, rassicurandoli sul fatto che saremmo sempre stati noi a gestirlo. Abbiamo anche spiegato che saremmo rimasti fedeli alla scelta del gioco educativo e in legno e che, anzi, avremmo ampliato l’offerta introducendo tutte le novità di cui abbiamo parlato prima. La nostra nuova impostazione è stata accolta favorevolmente e sta incontrando l’interesse dei clienti che avevamo acquisito in 15 anni di attività.
Immagino che la scelta di ampliare la vostra offerta introducendo nuove tipologie di giocattolo vi stia consentendo anche di ampliare il bacino di utenza…
Per ora questo si è ancora verificato solo parzialmente. In questo momento, funziona soprattutto il passaparola. Siamo aperti da soli quattro mesi e ancora non abbiamo piena disponibilità degli strumenti con cui diffondere correttamente la conoscenza delle novità proposte da Tutù e Momò. Nel cambio di insegna abbiamo dovuto ripartire da zero con le nostre pagine social. Su Facebook stiamo man mano recuperando i nostri clienti tra i follower. Abbiamo da poco debuttato con una nostra pagina su Instagram, che per noi rappresenta una novità perché, finché siamo rimasti in Eurekakids, non era possibile avere una pagina personale.
Su quanti mq si sviluppa il negozio? E come è organizzata l’esposizione?
Abbiamo una superficie di vendita di circa 50 mq. L’esposizione è strutturata in modo da far capire che il nostro è letteralmente un negozio “a misura” di bambino. I giochi sono esposti in modo creativo e non con il consueto stile da farmacia. Ovunque ci sono giochi aperti a disposizione di chi entra per essere toccati e provati. E se qualcuno è interessato a un gioco non aperto, siamo pronti a farlo, per dar modo al cliente di vederlo. Questo è un patrimonio che abbiamo acquisito da Eurekakids e che abbiamo deciso di mantenere, perché sperimentiamo ogni giorno che soltanto attraverso l’esperienza diretta il cliente ha la possibilità di comprendere appieno il valore di un giocattolo non commerciale come il nostro e anche di toccare con mano la sua capacità di far divertire il bambino a cui è destinato. Trattiamo un tipo di giocattolo rivolto a un target di clientela che, come noi, è interessato al gioco di qualità che svolge anche una funzione educativa. Facendoglielo provare, lo rassicuriamo sulla qualità della realizzazione (materiali e quant’altro), ma anche della dinamica di gioco.
Usate anche WhatsApp?
Stiamo cercando di creare su WhatsApp un catalogo che possa essere raggiunto anche attraverso un link presente sulle nostre pagine Instagram e Facebook. Questo per offrire al cliente la possibilità di ordinare il gioco di suo interesse e di riceverlo comodamente a casa. Usiamo WhatsApp, ma anche le nostre pagine su Facebook e Instagram per rispondere tempestivamente a qualsiasi richiesta di chiarimento o informazione.
Avete anche un database dei vostri clienti a cui, ad esempio, segnalare l’arrivo di novità?
Lo stiamo ricostruendo da zero. Ovviamente, uscendo da Eurekakids non abbiamo potuto mantenere i software e i dati con essi acquisiti. Quando un cliente ci autorizza, registriamo i suoi dati e lo contattiamo ogni volta via email per segnalargli le promozioni o le date in cui organizziamo dei laboratori.
Ci date qualche dettaglio in più sui laboratori?
Anche questa è un’esperienza che abbiamo maturato con Eurekakids e che abbiamo deciso di portare avanti. Ci stiamo organizzando per ospitare nel nostro negozio, come già in passato, dei laboratori che sono a numero chiuso per questioni di spazio – di solito accettiamo dieci bambini per volta – e hanno una durata di circa un’ora. L’idea è di organizzarne uno al mese, da ripetere in più sessioni se il numero di iscritti lo richiede. Oltre a giocare con i bambini offriamo solitamente anche una piccola merenda.
Concludo chiedendovi se state risentendo del calo delle nascite in atto da qualche anno.
Al momento non tantissimo. A essere sinceri stiamo risentendo molto di più della maggiore propensione dei clienti ad acquistare online. Si tratta di un’abitudine che si è radicata durante l’emergenza Covid. Tanti clienti un po’ per pigrizia, un po’ per praticità hanno perso il gusto dello spendere del tempo a venire in negozio per scoprire la nostra offerta e per farsi spiegare i diversi giocattoli. E questo è un vero peccato soprattutto quando, come nel nostro caso, si tratta di un giocattolo educativo che per essere compreso va spiegato. Ci capita di accogliere dei genitori che ci raccontano che sono arrivati a noi su segnalazione di qualche conoscente, insegnante o operatore e che prima si sentivano “costretti” ad acquistare online perché non sapevano dove rivolgersi. Da qui il nostro impegno a farci conoscere anche attraverso i social.
Tutù e Momò le foto
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