Prosegue la flessione della produzione di giocattoli in Italia (-8% in valore nel 2008), confermando le difficoltà dell’industria nazionale del giocattolo, difficoltà che derivano soprattutto dalla forte concorrenza dei prodotti di basso prezzo. Continua a risultare dominante la propensione dall’acquisto da ricorrenza, con una conseguente elevata stagionalità delle vendite (oltre l’80% del giro d’affari del settore è generato negli ultimi anni 40-45 giorni dell’anno). Al di fuori del periodo natalizio la tendenza della domanda rimane orientata al consumo di prodotti di basso prezzo, collocati soprattutto presso la grande distribuzione. La redditività settoriale è penalizzata dalla rapida obsolescenza dei prodotti e dalla continua ricerca di novità da parte delle imprese, con l’obiettivo di individuare l’articolo di tendenza, e dalla crescente concorrenza di prodotti/modalità di fruizione del tempo libero alternativi al gioco. L’evoluzione attesa dal lato dell’offerta vede un ulteriore rafforzamento del leader, che tende a diventare un competitor globale, mentre si accentua la competizione fra le imprese “followers”, spesso giocata sulla leva prezzo, e si riduce lo spazio per quegli operatori che non sono in grado di adeguarsi alle nuove caratteristiche di un mercato nel quale le opportunità in passato offerte dalle esportazioni oggi vengono in parte a mancare per gli effetti derivanti, da un lato, dall’euro forte e, dall’altro, dalla sempre piu’ forte concorrenza dei prodotti realizzati da Paesi emergenti come la Cina. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz