Unicef: il progetto Pigotta

A partire dall’anno 2000, l’Unicef ha aggiunto alle sue iniziative il progetto Pigotta e, con il Patrocinio della Città di Torino e in collaborazione con gli Assessorati al Sistema Educativo, ai Servizi Sociali, al Decentramento e Integrazione Urbana, lo ha avviato sul territorio, coinvolgendo piccoli e grandi, scuole, centri per anziani, Università della Terza Età, ludoteche, centri socioterapeutici, associazioni e singoli cittadini. La Pigotta (in Piemontese “buata”) è una semplice bambola di pezza ma rappresenta un bambino vero che aspetta una vaccinazione che può salvargli la vita. La Pigotta non si “compera” ma si “adotta”, con una donazione di almeno€ 20, il corrispettivo di un ciclo completo di vaccinazioni contro le sei malattie che ancora mietono tante vittime tra i bambini dei PVS (difterite, pertosse, morbillo, poliomielite, tetano e tubercolosi) e delle vitamine necessarie alla crescita. Per rendere più facile capire che la Pigotta non è un semplice giocattolo ma un vero simbolo di amore e solidarietà, ogni bambola ha la sua “carta di identità” che viene compilata dalla persona che l’ha realizzata. Al momento dell'”adozione”, al donatore viene consegnata una cartolina da rispedire alla persona che ha creato la bambola, per farle sapere che la sua Pigotta ha trovato casa.

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