Nel maggio scorso l’azienda tedesca Nici è stata accusata di falso in bilancio. Subito dopo è stata avanzata richiesta di amministrazione controllata, secondo le normative tedesche, ed è stato nominato un amministratore per la gestione del caso. Per Nici si tratta dell’avvocato Dott. Jaffè (grande esperto in quanto è stato il risanatore della più grandi insolvenza in Germania negli ultimi anni del gruppo Kirch: televisioni, cinema, licenze mondiali di calcio etc.). L’avvocato ha agito di prassi chiedendo al governo tedesco il pagamento per 3 mesi dei dipendenti e sempre per tre mesi esonero per l’azienda del pagamento dell’IVA per recuperare cash flow e cercare nel frattempo possibili acquirenti. Delle 540 persone occupate in Germania, 120, prevalentemente contratti part time, sono stati licenziati. Sono fermi, inoltre, i progetti di apertura di negozi monomarca a Shangay e Pechino.«La lettera con la comunicazione dei fatti – dichiara Andreas Waldmüller (nella foto) titolare dell’omonima azienda che si occupa dell’importazione sul nostro territorio dei prodotti Nici – ci è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Due settimane prima avevamo partecipato al canvass per le novità 2007 ed è stato un appuntamento importante pieno di positività e di successo». Oggi l’amministratore unico di Nici ha dovuto lasciare l’azienda ed è in carcere almeno per i prossimi 3 anni. «C’è stata un’accusa di sovrafatturazione – continua Waldmüller – In base al trattato di Basilea si devono fornire alle banche cifre di controllo e, per Nici, sono risultate troppo elevate. Da qui la verifica e la scoperta del caso. La cosa strana è che del superfatturato l’amministratore ha pagato anche le tasse e ora il governo deve restituire ben 9 milioni di euro. Il vero problema forse è che non esisteva un vero comitato direttivo: il signor Ottmar Pfaff faceva tutto da solo e nessuno osava controllare. Waldmüller rimane comunque un’azienda indipendente e sana. Vorrei sottolineare che per quanto riguarda i prodotti Nici non ci saranno variazioni né di consegne né di prodotto. Continueremo a lavorare tranquillamente e regolarmente come sempre». Le più grandi aziende importatrici di Nici nel mondo hanno recentemente fatto un viaggio in Asia, dove avviene la maggior parte della produzione Nici, per verificare che le linee del Natale 2006 fossero in produzione. «Abbiamo fatto ogni verifica e ora siamo più tranquilli – conclude Waldmüller – Il primo di agosto si comincerà ad aprire ai possibili acquirenti e staremo a vedere chi prenderà in mano l’azienda. Anche noi come importatori, se ci uniamo, abbiamo una certa potenzialità, ma è ancora da vedere».
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